Para vivir bien: viaggio nella Bolivia biologica

di Luca Conte e Andrea Giubilato

5 maggio: Achocalla - El Alto

A pochi minuti da La Paz c’è la cittadina di Achocalla dove ci incontriamo con Adolfo e Rodolfo, tecnici di AOPEB, che ci accompagnano a visitare le coltivazioni di ortaggi della comunità campesina di Allancachu (è una località di Achocalla), costituita da sole donne. Conosciamo la signora Saturnina che ci accoglie nella sua fattoria in cui coltiva ortaggi in serra e pieno campo.

Qui le serre (carpas solares) non sono fatte, come da noi, con archi di ferro coperti da teli trasparenti, ma con mattoni di fango e teli gialli semitrasparenti (non siamo riusciti a capire se il telo giallo sia una scelta precisa o se si usa perché a disposizione non c’è altro). Ci vengono mostrate con orgoglio alcune manichette forate per l’irrigazione a goccia che, da queste parti, sono una rarità: sono state donate da una ONG tedesca con cui AOPEB collabora.

Il lavoro non va male, ma il problema più grosso, che però ci dicono essere in via di soluzione, è che si fa un po’ di fatica a vendere nei mercati di La Paz, perché le produzioni ottenute col metodo biologico, ma non certificate da organismi di controllo terzi, non sono ancora ben riconoscibili dal consumatore e pertanto, confuse nella massa, non spuntano prezzi adeguati. Fortunatamente la via d’uscita sembra essere la legge 3525 sulla certificazione partecipativa e sulle municipalità ecologiche, che gli permetterà di vendere le produzioni con un marchio garantito dal comune di Achocalla (che sta per diventare municipalidad écologica).

Al pomeriggio incontriamo la signora Incarnation del direttivo di ACSHA, un’associazione di coltivatori di ortaggi di Achocalla che conta più di quattrocento soci, di cui l’80% donne. La metà degli associati coltiva anche in serra: in media ogni famiglia possiede due serre da 164 m2 ed un campo di 1500-5000 m2. Questa associazione collabora con quella che abbiamo incontrato al mattino.

La giornata si conclude a El Alto, sempre nei pressi di La Paz, con una vista alla cooperativa “Agropecuaria Mejillones”, dove lavorano cinquanta donne che selezionano chicchi di caffè ripartendoli in diverse classi di qualità.